di Massimiliano Cattano
Alcune cose le releghiamo al mondo dei bambini, come i fumetti, che, peró, per tanti di noi, sono stati il primo esercizio di lettura.
La serata organizzata in Associazione Ex Alunni, per Democo, dal Consigliere Sandro Ubertazzi (architetto, già professore alla Facoltá di Architettura Firenze) è stata davvero speciale perché ci ha mostrato in modo vivace e accattivante come il mondo delle “strisce disegnate”, con il testo nella nuvoletta, sia una vera e propria forma di letteratura.
Dopo il saluto del nostro presidente Marco Anguissola, Ubertazzi (che è anche presidente di Democo) ha introdotto la serata annunciando che da questo primo appuntamento potrebbe nascere addirittura un Corso sull’applicazione del fumetto al mondo della comunicazione.

Massimo Chiodelli ci ha raccontato la sua esperienza personale: nonostante sia oggi apprezzato come un bravo architetto, già dai tempi del Politecnico dove si è laureato, è forse ancor più noto come “quello che disegna i fumetti”!
Ha raccolto poi la parola Loris Cantarelli (direttore di “Fumo di China”, la più autorevole rivista di critica fumettistica) che ha ripercorso la storia del fumetto, dalle sue radici più antiche sino ai giorni nostri (in questo senso, la colonna traiana è un fumettone… difficile peró da ristampare).
Egli ci ha riferito le principali definizioni che i piú grandi esperti hanno proposto per identificare questa forma di arte che, di norma, mette insieme disegno e parola.
Certamente lo sviluppo “moderno” nato negli USA ha molto condizionato la nostra idea di “fumetto” ma è stato davvero sorprendente scoprire quante specialità si trovino anche nel nostro mondo: il fenomeno dei “manga” giapponesi, ad esempio, che si legge al contrario o i fumetti cinesi con tutti i problemi di traduzione in ideogrammi, anche dei rumori, o i diversi modi di rappresentare “l’azione” o il “rumore” di quell’azione (es.: “SCHIAFFO” oppure “sciaff”).
E l’Italia? Abbiamo scoperto che, in alcuni casi, siamo stati un’avanguardia come nel fotoromanzo (un vero e proprio pre-fumetto) oppure nelle storie di Topolino. Nel classico, poi, rappresentiamo casi di successo di lungo respiro, come testimoniano “Tex” o “Diabolik” solo per citarne due.

Comunque continuiamo a costituire un’eccellenza, sia dal punto di vista editoriale che per gli autori. L’altra sera ne abbiamo conosciuti due.
Paolo Bacilieri ci ha mostrato alcuni suoi disegni tratti da opere già pubblicate (“Tramezzino” e “FUN”). Disegni con un accento architettonico davvero bello, soprattutto nelle tavole dedicate a Milano o i paesaggi di New York! Particolarità? Che nel disegno, con un po’ di fantasia, palazzi e monumenti si spostano dove si vuole, nello spazio e nel tempo…come quel grattacelo che abbiamo visto nel disegno, ma che al tempo di ambientazione della storia “era già stato demolito… ma era troppo bello per non metterlo”!

Poi è stata la volta di Aldo Di Gennaro (storico disegnatore de “il Corriere dei piccoli”): ci ha spiegato che, a differenza di altri, egli non è autore, cioè realizza i disegni per le idee di altri (salvo poche eccezioni). Questa specificazione è la cifra dell’umiltà e della simpatia con la quale ci ha fatto vedere alcuni disegni realizzati nella sua carriera. Tutti sono rimasti a bocca aperta per la bellezza di quelle opere d’arte, dove l’utilizzo del colore per rendere allo spettatore la magia della luce è certamente frutto di una sensibilità superiore.

Ho chiuso io l’incontro perché il nostro presidente era impegnato; il ringraziamento rivolto ai nostri ospiti è stato sentito e sincero. Essi ci hanno intrattenuto con competenza, spontaneità e allegria per più di due ore, facendoci conoscere a fondo un modo, un registro comunicativo ultramoderno… Tra l’altro, WhatsApp e le chat dei telefonini che usiamo tutti giorni come ci mostrano i messaggi?
Il pubblico numeroso ha partecipando immerso nei ricordi, ma senza perdere una parola di questa serata speciale.
Ancora grazie e arrivederci.
Massimiliano Cattano