di Alessandro Ubertazzi
Come diceva Filarete, il grande architetto rinascimentale, l’architettura è figlia di due genitori: un padre, il principe (oggi diremmo il committente) e una madre, l’architetto.
Indubbiamente, l’architettura non può esistere senza queste due figure; un’architettura in se e per se non ha senso e, infatti, anche la progettazione degli ambienti è un servizio reso all’essere umano che li abiterà.
Alla luce di questi elaborati princípi, il giorno 2 di aprile scorso presso la Sala Grande dell’Istituto Leone XIII si è tenuta una conversazione sul “ progetto di interior design” con il contributo critico dell’architetto Ettore Mocchetti, direttore della famosa rivista “AD-Architectural Digest” Italia.

In quella occasione, Denise Patricia Viviani, Daniela Turotti e Neri Seligardi, tre brillanti architetti di formazione politecnica, hanno presentato e commentato diversi loro interessanti progetti. L’articolata sequenza delle immagini presentate ha messo in evidenza alcuni aspetti comuni: come ha fatto notare Ettore Mocchetti, tutte le realizzazioni mostravano, ad esempio, una grande sensibilità per i materiali caratteristici del luogo, per i colori dell’ambiente e per la tradizione edilizia del contesto in cui esse si collocavano.

L’agenzia formativa DEMOCO, che aveva organizzato l’evento, ha preannunciato altre iniziative di quel tipo e perfino la possibilità che, in futuro, essa proponga dei veri e propri corsi dedicati al grande pubblico, ad esempio per sensibilizzare soprattutto le signore alle logiche del progetto di interni. In realtà i professionisti specializzati in quel genere di progetto non devono essere confusi con i cosiddetti “arredatori”: questi, peraltro, spesso si limitano a collocare mobili, quadri e complementi d’arredo con buon gusto nell’ambiente.

Gli interior designers sono dei veri e propri progettisti specialisti, necessariamente sempre più aggiornati e preparati sotto il profilo tecnico: dalla conoscenza dei materiali e delle loro prestazioni (marmi, legni vetri e metalli) alle tecnologie, dalla domotica all’idrosanitaria, alla illuminotecnica e al coordinamento degli artigiani in grado di realizzare materialmente gli oggetti e le finiture secondo appropriati progetti.